....AUGURI PER UN FELICE ANNO....

venerdì 25 dicembre 2009

HSDPA, UMTS, GPRS, Chiavette internet o Internet Key, collegarsi in mobilità, è tutto così semplice?


Totti e Ilary, De Sica e Belen, Aldo, Giovanni e Giacomo, Littizzetto, Abatantuono e Elena Sofia Ricci, è una guerra di vip nella giungla dell’internet mobile. Ma sarà tutto vero? è così semplice come dicono? Alcuni consigli per orientarsi nel panorama della connettività mobile.
Pubblicità accattivante, immagini con collegamenti internet dai posti più improbabili, guerra a suon di offerte tra i gestori di telefonia (e ora anche dai centri commerciali), cartelloni pubblicitari giganteschi, autobus tappezzati dalle promozioni…..quasi mi hanno convinto, ma vorrei saperne di più!
Si, infatti! Informarsi prima, ma da chi?

Mi sono recato nei negozi d’informatica specializzata e mi sono sentito dire che le Chiavette Internet (o Internet Key) sono una prerogativa dei gestori di telefonia mobile e che loro difficilmente le hanno, ti consigliano quindi di rivolgerti agli shop dei principali gestori o meglio di cercarle in internet nei vari negozi online che tra l’altro offrono la possibilità di comprare Chiavette NO-LOCK, con HSDPA maggiore o con SUPER-UMTS.

NO-LOCK, HSDPA, SUPER-UMTS, GPRS, cosa rappresentano tutte queste sigle? Volevo solo navigare in internet quando ero in viaggio. Non pensavo di dover studiare un esame di ingegneria delle telecomunicazioni.

OK, vediamo di fare chiarezza!
HSDPA è l’acronimo inglese di High Speed Downlink Packet Access, è un protocollo in grado di aumentare la capacità delle reti UMTS (la rete dati usata dai normali cellulari) portando le velocità quasi alla pari delle attuali linee ADSL. In teoria dovremmo essere in grado di raggiungere i 7.2 Mbit\s in downlink e 384 Kbit\s in uplink e dove non siamo coperti dalla rete HSDPA automaticamente si passa alla rete UMTS (uplink\downlink fino a 384 Mbit\s), se manca anche questa copertura si passa via via ai protocolli EDGE, GPRS, GSM (le vecchie trasmissioni dei telefonini) rispettivamente con velocità sempre più decrescenti.


Dico in teoria perché queste sono velocità massime mai raggiungibili, infatti i fattori che le influenzano la qualità di un buon collegamento sono molteplici: la copertura della rete, la distanza dalla più vicina antenna trasmittente del segnale, numero di utenti che si appoggiano in quel momento a quella determinata antenna. Senza contare poi che se siamo in movimento effettuiamo un cambio automatico (switch) da un’antenna all’altra con il rischio di perdere il segnale.

Parliamo ora di costi. Meglio un abbonamento a traffico o a tempo?
Difficile fare una scelta generale che valga per tutti, molto dipende dalle proprie abitudini e dall’uso che si fa del collegamento alla rete.
Di certo non è di aiuto la trasmissione televisiva “Mi manda rai tre”, infatti quasi non c’è puntata dove non si contrappongono gestore telefonia mobile e utente con risultati quasi sempre dolorosi per quest’ultimo.


La mia idea personale (suscettibile di variazione nel tempo) è quella di preferire un abbonamento a tempo nella media delle 100 ore al mese, questo perché non vincola il traffico scambiato e ci evita di dover tenere costantemente sotto controllo questo valore. Fattore molto importante soprattutto se teniamo conto che non possiamo conoscere in anticipo il volume del nostro traffico, specialmente quello che il nostro pc effettua in automatico (eventuali peer to peer, aggiornamenti SO, antivirus, etc.).
La misura delle 100 ore mi sembra sufficiente per la maggior parte di utenti ed è offerta a prezzi tutto sommato contenuti: tra € 15 e € 20 a seconda del gestore. In confronto una soluzione con meno ore (50 o 30 ore) ci limita fortemente a fronte di un risparmio davvero esiguo, il vero problema si avrebbe sforando il limite orario, eventualità che ci costringerebbe a corrispondere anche 5-6 euro per ogni ora in più.

Sconveniente una soluzione superiore alle 100 ore al mese, a meno di non avere abitudini davvero “nomadi”, difficilmente riusciremo a sfruttarle. Non dimenticate che 100 ore al mese corrispondono a circa 3 ore al giorno di media, non sono poche!


E’ importante conoscere il meccanismo secondo il quale avviene il conteggio delle ore, il traffico a tempo è scandito da sessioni di 15 minuti (100 ore = 400 sessioni) quindi se effettuiamo un collegamento di soli 5 minuti, magari per controllare la posta, ci verrà addebitata sempre 1 sessione pari a 15 minuti. Allo stesso modo se ci colleghiamo per 16 minuti ci verranno addebitate 2 sessioni e i minuti non utilizzati andranno persi.
Non ci rimane che informarci sul gestore di telefonia mobile che offre le condizioni migliori per noi, senza tralasciare di prendere visione della reale copertura nazionale delle reti. Di seguito elenco alcuni siti web ufficiali e non, dove acquisire queste informazioni.


Un ultimo appunto sulla dicitura NO-LOCK. Altro non è che il blocco e lo sblocco del gestore di telefonia mobile sulle proprie Internet Key. Queste vengono vendute in un pacchetto che di solito comprende una Chiavetta Internet ed una usim Sim dell’operatore telefonico sulla quale nel giro di 72 ore verrà attivato l’abbonamento prescelto, di solito della durata di 2 anni (può essere anche rescisso, ma a costi salati). Dopo tale termine è possibile chiedere al gestore i codici di sblocco per poter usare la nostra Internet Key con qualsiasi sim di altro operatore.

E’ quindi evidente quale vantaggio comporta l’acquisto di una Chiavetta libera da blocco, la piena libertà di cambiare operatore in funzione della maggiore copertura o dei costi e vincoli più bassi.

Non mi resta che augurarvi buona navigazione e magari di continuare a farci visita anche da rete mobile.
Collegamenti web:

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